Abbasciammare
In una cornice narrativa smossa da riverberi mediterranei, un giovane professore villeggiante e velista vince il tempo della calma piatta – tempo di noia, tempo che lo sottrae al tempo più vero e vivo della navigazione, della vela, della passione di chi le ore vorrebbe spenderle a dialogare con il vento e il mare –, e lo fa scendendo giù al porto, abbasciammare, dove un mondo di voci e memorie aspetta di essere raccolto. Ecco cosa sono le storie concatenate in questo libro: un altro tempo, un’altra vita, un gioco di vento e onde per un’anima che non si arrende alla bonaccia.
Descrizione completa
La Sicilia e le sue isole non sono più quelle di cui scriveva Vincenzo Consolo in La Sicilia passeggiata. Il monte Pelato con le sue pomici bianche che originavano la spiaggia caraibica non c’è più. A catturare il riverbero di voci e colori andati c’è solo la memoria, il gusto dello scavo. È il gesto che ha dato vita a questo libro, raccolta di storie, ricordo di ricordi, metafora sui tempi moderni in cui l’approdo alle isole del dio non ha più l’anelito ulissiano, eppure tutto vive ancora, tonnare e saraceni, garibaldini e Borboni, storie piccole e grandi consumate tra quegli archi a tutto tondo, davanti al blu delle porte intrise di salsedine, fantasmi rumorosi per chi sa ascoltare.
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