Settimo cielo
In un palazzone dell’Eur, tra uffici e corridoi zeppi di scatoloni accatastati, ha sede l’UP, l’Ufficio Pensioni per scrittori che non sono mai riusciti a pubblicare. È qui che trascina le sue giornate Sissi, l’unica impiegata che in pieno lockdown lavora ancora in presenza, punita così dal suo capo dopo la fine della loro relazione. Finché un giorno, come in una fiaba, Sissi scopre qualcosa di meraviglioso, una via di fuga dal grigiore di timbri e burocrazia.
Descrizione completa
Cristiana Lardo fa suo lo spunto offerto dal contesto pandemico e offre al lettore una storia che sorprende per originalità e ironia: Settimo cielo non è il romanzo su famiglie in lockdown o lavoratori in smartworking che ci si aspetterebbe, bensì una deliziosa satira sul mondo dell’editoria e le assurdità della macchina burocratica. Nell’Italia di questo romanzo esiste l’UP, un Ufficio Pensioni che prevede un vitalizio per la categoria più invadente tra tutte: quella degli Scrittori che Non Sono riusciti a Pubblicare Nulla. L’unica impiegata dell’UP è Sissi. Trascorre il suo tempo ricevendo scrittori falliti e avallando con i suoi timbri le richieste di pensioni. Ma qualcosa di magico e inatteso si cela a pochi metri da Sissi…
In un rovesciamento di categorie che sa di fiaba, con la sua voce garbata e divertita, Cristiana Lardo ci regala una sorta di visione, un invito a non fuggire ma a interpretare la realtà con sguardo nuovo, senza badare ai premi e alle classifiche, come in un colorato “Premio Strega degli Ultimi”.
▪️Recensione di Laura Frangini su Leggere:tutti
▪️Recensione di Sara Calì su Mosaico n. 225
▪️Recensione di Ninetta Pierangeli sul Blog Libri e dintorni
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