La cerva in fuga e altri racconti
Nove racconti, nove viaggi verso l’altrove, vie di fuga a stento trattenute da un epicentro forte che le accomuna, mitico e reale insieme, un amatissimo Monferrato con le sue campagne e le sue figure: contadini, carabinieri, medici, briganti, pescatori, donne e uomini che sembrano fatti della stessa nebbia che avvolge la loro terra, indecifrabili ed evanescenti, ma scossi e talvolta annientati da passioni fortissime. Da La cerva in fuga, sorta di miniromanzo che dà il titolo alla raccolta, al picaresco La Balena Nera, dalle suggestioni noir de La donna in nero al distopico Le case invisibili, Rosario Casalone sa sfiorare con grande personalità generi e stilemi diversi e lo fa da narratore vero, riportando sempre tutto a casa.
Descrizione completa
Adulti-fanciulli che parlano agli Angeli, delitti d’onore, contrabbandieri e cacciatori di volpi, alluvioni, briganti, nebbie persistenti, ecco cosa c’è in questi racconti, “pezzi” di un mondo che si disperdono come coriandoli tra una partita di briscola a cinque, battute di pesca alle carpe… l’equivalente di storie raccontate attorno al camino, un po’ folklore, un po’ vita vissuta, molta immaginazione, l’unica evasione possibile per chi ha scarponi ed esistenze ben affondate nel fango, sulle rive del Po e del torrente Freccia.
Eppure, come chi si allontana da un quadro per metterlo meglio a fuoco, questi personaggi sembrano aver bisogno di esorcizzare o decifrare il bruciante legame con la propria terra proiettandosi sempre oltre: a navigare per i sette mari, capitani coraggiosi persi in un sogno picaresco; abbandonandosi alla pretesa che la nostalgia possa sconfiggere la morte oppure, per sottrarsi a un implacabile giogo familiare, alla passione di una notte che sarà l’ultima. E c’è spazio anche per un’incursione nella fantascienza, per un ritorno nel futuro a quei casali di cui restano solo sdentate fondamenta, a un Monferrato che non esiste più e che pure sprigiona ancora, in qualche misteriosa maniera, la sua essenza, un’aura fortemente identitaria e allo stesso tempo fuggevole. Come la nebbia, appunto.
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