La Gastrodia di Kuroshima
Allen e Clarisse. Un ragazzo che ha riacquistato insperatamente la vista e una scrittrice chiusa nel suo mondo. Due destini che sembrano spinti l’uno verso l’altro e che, allo stesso tempo, non si intrecciano mai fino in fondo. Preferiscono vivere di sensazioni, affinità, sottintesi. Tocchi leggeri come quelli che caratterizzano la scrittura di Francesca Collarile.
Un romanzo che si legge e sfoglia come un album di acquerelli, uno young-adult sospeso su atmosfere alla Murakami, in cui la verità dei sentimenti non è mai gridata eppure, per questo, arriva al lettore come una carezza.
Descrizione completa
C’è qualcosa di misterioso, in questo romanzo, proprio com’è misteriosa e inafferrabile la specie di orchidea del titolo: la Gastrodia di Kuroshima, che non sboccia, non si riproduce per impollinazione, eppure esiste, come molte persone potenzialmente fantastiche e che, pure, scelgono di non aprirsi mai pienamente al mondo e di restare con sé stesse. L’amore dell’autrice per il Giappone, la sua estetica che procede per sottrazione, la sua compressione emotiva, si respira a ogni pagina e, per contrasto, rende i personaggi di Allen e di Clarisse vibranti, veri, capaci di avvicinarsi al lettore in modo non troppo diretto ma, forse, ancor piu intimo e puro, come un’eco delle nostre paure, esitazioni e silenzi.
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