L’età del seminario
Bartolomé de Las Casas diceva che il compito di ogni vera educazione è di liberarci da quella che abbiamo ricevuto. È così che può esser letto il romanzo di Giuseppe Alibrandi, come una storia di de-formazione, in cui il dato privato e le scelte dei singoli racchiudono l’irrequietezza, il disorientamento e il bisogno di emancipazione di un intero paese.
Descrizione completa
In bilico tra memoir, affresco storico-sociale e letteratura civile, la vicenda di Giroferro e dei suoi compagni, studenti in seminario che si svegliano al grido «Chi obbedisce non sbaglia mai», che da aspiranti pescatori di uomini si ritrovano procacciatori di voti democristiani in un’Italia squassata dalle lotte ideologiche, fino all’incontro con nuove letture e innamoramenti, Vietnam e pacifismo, mafia e impegno da “prete di strada”, non è soltanto la testimonianza di una sofferta presa di coscienza morale e intellettuale, ma anche l’avvincente resa narrativa di una constatazione assai comune, per cui la seconda parte dell’esistenza è spesso dedicata a immunizzarci dai pregiudizi accumulati nella prima.
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