Per chi è già in vacanza e per chi è già tornato, per chi deve ancora partire e per chi non partirà, la poesia può rappresentare un magnifico alleato: richiede concentrazione, immersione, astrazione dal mondo e dalle sue temperature infernali, zanzare, impicci e malinconie estive.
Se perfino il cinico Don Draper si aggrappava ai Lunch Poems di Frank O’Hara per non naufragare del tutto nella sua solitaria estate cittadina, vediamo cosa possono fare per noi altri poeti.
È scomparsa giusto un anno fa, ma non è per questo che varrebbe la pena guardare Le mie poesie non cambieranno il mondo, il documentario su Patrizia Cavalli firmato da Annalena Benini e Francesco Piccolo: pop ed elitaria allo stesso tempo, libera e innamorata della performance, amata e molto discussa come qualunque artista che abbia avuto la fortuna di incontrare il successo in vita, nel film che verrà presentato alla prossima Mostra del Cinema di Venezia Patrizia Cavalli si lascia conoscere e osservare, dicendo la sua sulla poesia e sull’amore (un tutt’uno, per lei), sul mondo, sul poker, sulla vita, sulla malattia.
Eugenio Montale… e chi altri? Il mare, anzi il Mediterraneo, la mediterraneità, nella sua raccolta più celebre. Un’idea che racchiude ciò che siamo e che unicamente possiamo essere. Amico, il mare di Montale; e allo stesso tempo mistero, ammonimento senza scampo, alla cui presenza ci “impietriamo” anche noi.
Wallace Stevens: ha fama di essere “poeta per poeti” (v. alla voce “difficile”). Ed è vero. Anche al lettore che lo approccia per la prima volta, però, sa regalare scrolloni di verità riconoscibile…
In questa stanza rigida, un amore più intenso, non giocattoli, non cianfrusaglie: la ragione non può dare nulla, nulla, che sia la risposta al desiderio.
Anne Sexton: Sylvia Plath in versione glamour, più bella, ricca, già letta e riconosciuta in vita. Una poetessa rock, che da modella e Signora Rispettabile che scriveva versi occasionali nel rispetto delle forme metriche si trasformò in artista martire della stessa società borghese e benpensante cui apparteneva. Il suo è stato definito “stile confessionale”, e le è valso un Pulitzer prima della tragica scomparsa. Leggete il suo Libro della follia (dopo, però, leggete anche Sylvia Plath).